Archivio | luglio, 2010

the last question

30 Lug

vi lascio un quesito pre-vacanze:

questo nostro Mondo che corre troppo, che ci relega dentro case di 30mq, che ci impone di lavorare quando vorremmo vivere e sopravvivvere quando vorremmo essere utili, che ci spinge sempre oltre, che ci obbliga ad avere sempre più bisogni e desideri, questo modo di vivere che ci siamo costruiti noi e che continuiamo ad alimentare.. questo Mondo tutto sbagliato ma a cui troviamo sempre delle attenuanti.. prima poi collasserà o riuscirà a trovare nutrimento in eterno?

buone vacanze a tutti!

“perle di saggezza” in prestito

26 Lug

lo ammetto, adoro quest’uomo, quello che scrive e come lo scrive.. Beppe Severgnini è una garanzia e mi permetto di postare qui sotto una delle sue “perle di saggezza”… cosa ne pensate? 

Non condannatevi al divertimento forzato

Se volete un consiglio per un’attività estiva, eccolo: annoiatevi. Provare ad annoiarsi è più difficile che tentare di divertirsi. Bisogna saper resistere alla fretta, agli amici, alle occasioni e ai cattivi pensieri, uno su tutti: sto sprecando il mio tempo. Invece chi si annoia oggi si prepara a divertirsi domani. Il divertimento forzato è roba da carcerati del tempo. Fare il bagno nel mare una notte è meraviglioso; fare il bagno nel mare tutte le notti è banale (umido e stancante). Aspettare l’alba una volta con gli amici, e bere un cappuccino all’apertura dei bar, è memorabile. Fare l’alba tutti i giorni è una noiosa manipolazione dei fusi orari: uno vive sull’orario di Fort Lauderdale anche se è in vacanza a Forte dei Marmi. Il cappuccino lo fanno sia qui che là.
Le transumanze serali dei condannati al divertimento, in questa rotonda estate 2010, muovono a compassione. Stessi aperitivi, stesse frasi («Ehi raga, e adesso?»), stesse sigarette, stessi posti, stessi orari, stessa aria da comparse pubblicitarie. Solo gli adolescenti hanno la facoltà dell’uniformità; dai diciott’anni in poi si ha il dovere d’inventarsi almeno il tempo libero, visto che il resto è spesso obbligato.
L’Italia stesa al sole offre molte possibilità. Annoiarsi – senza esagerare – è una bella soluzione. Un modo sano per ripristinare un circolo virtuoso: mi annoio, mi vien voglia di divertirmi, mi diverto, mi stanco, mi riposo, mi annoio. Leggete Il tempo breve di Marco Niada (Garzanti): è un antidoto al veleno della frenesia. La serata perfetta non è un diritto costituzionale, ma il frutto di pazienza, intuizione e combinazione. Non è neppure qualcosa che si compra: i soldi, in questa materia, sono utili, ma non garantiscono. Se avete dubbi provate a frequentare i luoghi dei ricchissimi: chissà cosa darebbero per divertirsi come a vent’anni, con una vespa e una birra.
Il divertimento continuo e obbligatorio sta provocando disastri. Per compensare l’eccitazione che scende si cercano stimoli sempre maggiori: più posti, più strada, più forte, più rischi e meno scrupoli. Prima o poi, venuta a noia anche l’orrenda equazione nordeuropea (sono ubriaco=mi diverto), arriva l’amico dell’amico che ha polvere in tasca (e sabbia al posto del cervello): e qualcuno, invece d’insultarlo, aspetta il suo turno.
La medicina, dicevo, è la noia. Una noia calcolata e coltivata, troppo razionale per essere ozio e troppo occasionale per diventar pigrizia. Aspettare le cinque del pomeriggio nella penombra dietro una persiana, con un libro e un marito, entrambi così così. Curare il giardino, quand’è chiaro che è lui a curare noi. Lavare la macchina pensando al primo sorso di birra. Guardare, dall’alto di un albergo o una collina, l’ingannevole ordine di una spiaggia, il luogo dove l’Italia scende nel mare, che le perdona quanto ha combinato più su.

Beppe Severgnini

Filantropia e PeopleWatching

20 Lug

uno sport che mi ha sempre affascinato e che pratico da molto è il: PeopleWatching

premessa..non sono una “guardona”, nè una deviata, tantomeno una mitomane.. mi piace però immaginarmi una filantropa (dove per filantropia si intende l’amore e l’interesse nei confronti dell’essere umano)

Il PeopleWatching è uno sport adatto a tutti ma nonostante questo non per tutti, si può praticare quasi dovunque ed in qualsiasi stagione.. ma necessita di spirito di osservazione e rispetto per la privacy altrui:

le palestre migliori sono i ristoranti, le stazioni, gli aeroporti.. turbini di persone, coppie, esseri umani che si incontrano, parlano, camminano, cercano, vivono.. e tu sei li, a cercare di comprendere il più possibile delle loro vite nell’istante di un passaggio, di uno sguardo..
non si tratta di ascoltare le loro conversazioni, o impicciarsi dei fatti altrui.. è pura simbiosi, è intuire la circostanza, comprendere la loro essenza, assaporare le loro storie, percepire le loro emozioni..
è una scuola di vita, dove non si finisce mai di imparare e si riesce sempre a provare una nuova emozione..

Il PeopleWatching può sembrare banale e innocuo..ma attenti.. spesso si rivela più rischioso per chi lo pratica che per chi lo subisce… ti mette difronte a situazioni e storie di vita su cui riflettere ed i paragoni con la propria di vita non tardano ad arrivare…

Buon PeopleWatching a tutti!

La ricerca della felicità

16 Lug

Me lo chiedo da molto, in realtà me lo chiedo da sempre…

se arriverà mai il giorno in cui mi sentirò definitivamente felice, se esiste un punto zero della soddisfazione, un traguardo riconoscibile e riconosciuto attraversato il quale potrò essere finalmente insignita della medaglia tanto agognata, sarò finalmente portatrice sana di felicità…

Me lo chiedo da molto, in realtà me lo chiedo da sempre…

E ad essere sincera ho fantasticato e certamente idealizzato quel momento.. tanto da non riconoscerne più i contorni, è come una vecchia foto scattata con la polaroid.. ormai sbiadita… i profilii ammantati da una patina bianca.. e tu che continui a girarla e rigirarla tra le mani..  incredulo difronte all’evidenza: quei particolari sono andati, smarriti nell’etere, hanno perso la peculiarità dei connotati e sono diventati memorie… e allora mi domando se non hanno ragione loro, quelli saggi, quelli che ti dicono che la felicità sta nelle piccole cose, negli attimi, negli istanti che compongono la vita.. già.. ma questa è la loro verità.. il loro nirvana, il mio è fatto di eterne conquiste, di traguardi lontani, di asticelle spostate sempre più in su..più in alto, fino a toccare il cielo e per questo dannatamente irraggiungibili, ma così esotiche nella loro unicità.

Magari è questa la mia ricchezza personale: SAPERE DI NON POTER ESSERE DEFINITAVEMETE FELICE, MA ETERNAMENTE PROIETTATA VERSO LA RICERCA DELLA FELICITA’

Già.. o magari no…

Distanze

10 Lug

un caro amico è partito per gli Usa.. starà via 6 mesi o forse più.. un nuovo lavoro lo aspetta.. certamente una nuova vita..

mi chiedo se questi cambiamenti nella sua vita saranno nuovi stimoli anche nella mia e in quelle delle persone che sono state importanti per lui.. mi chiedo se la sua eccitazione e felicità passerà per osmosi anche a noi..

mi chiedo se riuscirò a sentirlo vicino nonostante la distanza.. e lui me

Il Profumo delle Campanule

7 Lug

Qualche pomeriggio fà, stordita dal torpore fisico e mentale che mi ha assalito, causa tempo inclemente… Mi sono rifugiata nel mondo fantastico della televisione… e scanalando con noia e superficilaità.. mi sono imbattuta ne Il profumo delle Campanule, film inglese di regista a me ignoto, saga di due famiglie lontane per ceto e tradizioni, ma accomunate dall’amore per un castello, proprietà dell’una (agiata e originale famiglia di nobili inglesi) e residenza dell’altra (povero, orgoglioso, eccentrico nucleo famigliare quasi tutto al femminile).. la storia si snoda tra intrecci amorosi, introspezioni domestiche, labirinti di sentimenti, nella ricerca spasmodica di equilibrio tra mondo femminile e maschile, tra arte e cultura, tra stravaganza e tranquillità interiore.. La voce narrante appartiene ad una delle due figlie della povera e insolita famiglia di custodi,: giovane, timida, orgogliosa, diretta, spontanea, intelligente, arguta ragazzina che annota vicende e sentimenti sul suo diario.. dal quale scaturirà la saga della famiglia e l’epilogo che la consacrerà donna per eccellenza! Mi sono letteralmente innamorata di questo film e della protagonista, adoro le figure femminili dolci e forti, acute, sagaci ma allo stesso tempo capaci di emozioni e sentimenti puri, magari a prima vista timide ma con cuore sincero e anima libera donne che con la loro dolcezza e solidità…tengono in piedi il mondo!

La Scelta

7 Lug

Non so se vi è mai capitato..ma ieri ho avuto un’illuminazione.. Da una parentesi triste nella vita di due amici, ho trovato il mio nirvana… Una coppia felice, una casa in ristrutturazione, un progetto di convivenza.. e lei che a questo punto si fa forza e molla tutto, perché non è quello che vuole, non è il futuro che desidera, non le appartiene.. Scelta dolorosa, meditata ma allo stesso tempo quasi impertinente nella sua ponderata istintività.. Potrà sembrare bizzarro.. al limite della psicoanalisi.. ma in questa sua scelta io ho visto la luce.. La via di uscita che tutti abbiamo, la strada che tutti possiamo imboccare per riappropriarci della nostra vita.. il potere di scelta. Il salvagente che, lo sappiamo ma molto spesso dimentichiamo, è li per noi…col nostro nome scritto sopra.. ed a cui possiamo aggrapparci per farci trascinare lontano, a riva, in salvo.. non senza dolore, non senza incertezze.. ma certamente con determinazione.. Mi ha ricordato che la vita è quella che noi ci scegliamo, che le decisioni prese fanno di noi quello che siamo ma che per fortuna o per merito abbiamo sempre SCELTA!

L’Esercito dei Lanciatori di sigaretta (..in mare)

7 Lug
Questo week end ho apertamente dichiarato guerra all’esercito dei Lanciatori di sigaretta (..in mare)
scelta impulsiva..ma allo stesso tempo lucida e temeraria..
non è semplice distinguere l’ecercito.. “loro” non indossano divise, non hanno codici nè simboli, possono essere indistintamente manager e operai, professionisti e casalinghe, giovani e anziani, unici tratti distintivi: sigaretta accesa e piedi in acqua … 
c’è il Disinvolto che tra sorrisi e ammiccamenti si lascia scivolare la sigaretta tra le dita e  riprende amabilamnete a conversare sul bagnasciuga
c’è il Timido che cercando un nascondiglio tra gli scogli, appoggia la cicca sul pelo dell’acqua e intimorito dal suo stesso gesto si guarda intorno con espressione da cane bastonato..
c’è lo Sportivo: che terminata l’estenuante partita a racchettoni e la meritata sigaretta post match, lancia il mozzicone in mare con “pallonetto da subbuteo” degno di ola..
poi c’è il Senatore, il più temibile: braccia sui fianchi, espressione fiera da “io lo faccio da sempre e lo ritengo un diritto acquisito” , lui senza porsi alcun problema di coscienza o senso civico fa cadere il mozzicone ai piedi di un bimbo coi braccioli che sta imparando a nuotare..
ecco.. è a questo punto che non ce la faccio più.. e con fare disinvolto e pudico sfodero la mia frase sempre ad effetto: “signore mi scusi, temo le sia caduta la sigaretta…”
 
lo so.. sarà una guerra lunga estenuante e, temo, senza vincitori, ma fatta di battaglie ideali e nonviolente che anche per questo meritano di essere combattute..AnimoticonA bocca apertaCon la lingua fuori
 
ah..ovviamente si “arruolano volontari”..

L’Esercito dei Lanciatori di sigaretta (..in mare)

5 Lug
Questo week end ho apertamente dichiarato guerra all’esercito dei Lanciatori di sigaretta (..in mare)
scelta impulsiva..ma allo stesso tempo lucida e temeraria..
non è semplice distinguere l’ecercito.. "loro" non indossano divise, non hanno codici nè simboli, possono essere indistintamente manager e operai, professionisti e casalinghe, giovani e anziani, unici tratti distintivi: sigaretta accesa e piedi in acqua … 
c’è il Disinvolto che tra sorrisi e ammiccamenti si lascia scivolare la sigaretta tra le dita e  riprende amabilamnete a conversare sul bagnasciuga
c’è il Timido che cercando un nascondiglio tra gli scogli, appoggia la cicca sul pelo dell’acqua e intimorito dal suo stesso gesto si guarda intorno con espressione da cane bastonato..
c’è lo Sportivo: che terminata l’estenuante partita a racchettoni e la meritata sigaretta post match, lancia il mozzicone in mare con "pallonetto da subbuteo" degno di ola..
poi c’è il Senatore, il più temibile: braccia sui fianchi, espressione fiera da "io lo faccio da sempre e lo ritengo un diritto acquisito" , lui senza porsi alcun problema di coscienza o senso civico fa cadere il mozzicone ai piedi di un bimbo coi braccioli che sta imparando a nuotare..
ecco.. è a questo punto che non ce la faccio più.. e con fare disinvolto e pudico sfodero la mia frase sempre ad effetto: "signore mi scusi, temo le sia caduta la sigaretta…"
 
lo so.. sarà una guerra lunga estenuante e, temo, senza vincitori, ma fatta di battaglie ideali e nonviolente che anche per questo meritano di essere combattute..
 
ah..ovviamente si "arruolano volontari"..